Continua il nostro percorso con i Maestri della Fotografia italiana.
Dopo aver collaborato alla pubblicazione del volume “Fulvio Roiter. High-Rise New York” (ed. Skira) in occasione del ventesimo anniversario dell’attacco terroristico al World Trade Center e dopo aver prodotto e organizzato la mostra “Pepi Merisio. Gioco!” presso Villa Fabri a Trevi (PG), continua il nostro viaggio attraverso le immagini dei migliori fotografi italiani.
Il Castello Gamba Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Châtillon (AO) accoglie la mostra “Mon cher Abbé Bionaz! Mario Cresci un fotografo per la Valle d’Aosta”, curata da Luca Fiore e realizzata da Le Macchine Effimere.
Mario Cresci (Chiavari, 1942), uno dei maestri della fotografia italiana, noto per la sua sperimentazione nel linguaggio fotografico, si è lasciato ispirare dalla cultura e dalla tradizione della Valle d’Aosta.
Il percorso espositivo prende avvio dalla valorizzazione di un corpus di sedici fotografie di Cresci appartenenti alle collezioni regionali realizzate nel 1990 durante un viaggio per un progetto di ricerca dedicato al mondo rurale.
La seconda sezione della mostra è la rielaborazione di venti scatti realizzati da don Émile Bionaz, parroco di Saint-Nicolas, scrittore, escursionista e fotografo: Cresci, affascinato dalle immagini dell’abate, modifica le fotografie digitalizzate e crea nuove composizioni fotografiche, con un linguaggio contemporaneo e sperimentale.
La terza sezione continua la ricerca di Cresci, questa volta rielaborando gli oggetti conservati al MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione di Fénis in chiave minimal e proponendoli come oggetti di design.
La mostra è accompagnata da un prezioso catalogo (ed. Le Macchine Effimere) che inaugura la nuova collana “Archivi fotografici” del Castello Gamba Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
Qui le parole di Gianfranco Maccaferri su gaiaitalia.it:
Ecco, questo oggetto cartaceo confezionato per l’occasione è davvero prezioso e andrebbe usato come elemento di analisi, di studio nelle scuole che si occupano di grafica, di comunicazione, di design, oltre che di fotografia, questo perché le scelte compositive grafiche, gli spazi, il bianco, il carattere, le gabbie che delimitano e trattengono i testi; tutto è armonicamente semplice, tutto conduce all’opera riprodotta senza distrazioni o disturbi. È stato tolto, sottratto tutto ciò che non è indispensabile; e il bianco contiene e racconta ciò che è essenziale riprodurre.
Un corpo cartaceo prezioso da tenere come modello, poiché esso stesso racconta dell’autore di cui narra.
Le Macchine Effimere ha realizzato e organizzato la mostra e ha edito il catalogo “Mon cher Abbé Bionaz. Mario Cresci un fotografo per la Valle d’Aosta” al Castello Gamba di Châtillon (AO).
EVENTI CORRELATI:
29 aprile 2023 visita guidata con Mario Cresci
dalle ore 11 alle ore 12
Mario Cresci torna in Valle d’Aosta per accompagnare i visitatori alla sua mostra in corso al Castello Gamba.
Dalla voce del maestro un racconto sul rapporto con la Valle attraverso le opere create a partire dagli anni Novanta del secolo scorso fino ai recentissimi lavori pensati ad hoc per l’esposizione.
28 maggio 2023 visita guidata con il curatore Luca Fiore
dalle ore 11 alle ore 12
Per conoscere più nel dettaglio la poetica di Mario Cresci e il suo legame con la Valle d’Aosta, il curatore Luca Fiore, giornalista e critico, propone una visita speciale che consentirà di scoprire la genesi dell’esposizione.
INFO:
Mon cher Abbé Bionaz. Mario Cresci un fotografo per la Valle d’Aosta
Castello Gamba, Châtillon(AO)
dal 1 aprile al 18 giugno 2023